(Source: Giappichelli Editore)
Saggio di storia del diritto internazionale, questo contributo ruota intorno alla questione del rapporto tra la ricerca dell’ordine europeo e l’adozione del diritto come semantica delle relazioni internazionali. I due temi sono intrecciati poiché tratto saliente dell’esperienza europea è stato quello di avere tentato di costruire l’ordine in un sottile rapporto tra diritto e politica.
Era pertanto inevitabile che l’itinerario partisse dal Congresso di Vienna, momento fondatore tanto del Concerto europeo che della centralità del droit de gens, si snodasse lungo le convulsioni di fine Ottocento, attraversasse la Grande Guerra e la creazione della Società delle Nazioni, per approdare infine al capolinea della diplomazia continentale, ossia l’effimero patto di Monaco del 1938. Adottando il lessico tipico delle relazioni internazionali si direbbe che le fasi di questa vicenda sono quattro: equilibrio, deterrenza, sicurezza collettiva e di nuovo, per pochissimo, equilibrio.
Il diritto internazionale è stato, volta a volta, con i suoi istituti, istituzioni e dottrina, partner, comprimario, protagonista e , melanconicamente, succube. Malgrado però gli alti e bassi delle sue fortune, il diritto internazionale ha conosciuto una crescita e uno sviluppo senza precedenti che ne fanno a pieno titolo uno degli elementi qualificanti della identità europea, di oggi come di ieri.
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Stefano Mannoni Professore ordinario di storia del diritto all’Università di Firenze. Ha scritto sulla storia del diritto internazionale "Potenza e ragione. La scienza del diritto internazionale nella crisi dell’equilibrio europeo", Milano, 1999.
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