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01 March 2024

CALL FOR PAPERS: I luoghi del lavoro da remoto e di cura tra passato e presente. Prospettive giuridiche, sociologiche e spaziali (Milan: 16 MAY 2024) [DEADLINE 29 MAR 2024]

(Image source: Escapes.polimi)


L’immagine tradizionale del luogo di lavoro, quella in cui la presenza fisica dei lavoratori si concentra in uno spazio fisso e statico e il tempo è scandito da compiti e mansioni regolati e ben definiti, risulta sempre più appartenere al passato. 

A ben vedere però, sino al Novecento, il lavoro a domicilio, prevalentemente manifatturiero, ha rappresentato una modalità di lavoro diffusa e foriera di problematiche collegate sia al decentramento della produzione nella casa delle lavoratrici e dei lavoratori, sia alla peculiare organizzazione del lavoro, senza orari e con retribuzione a cottimo.  

Si ritiene quindi indispensabile instaurare un dialogo tra i problemi del passato e le sfide del presente dove al concetto di luogo di lavoro stabile e unitario si affianca, sempre più rapidamente, una sua concezione dinamica e fluida. 

Il lavoro, oggi, sconfina nell’ambiente domestico, pervade spazi, fisici e virtuali, fino a includere i propri dispositivi personali che diventano un ufficio mobile. È cruciale soffermare l’attenzione anche sulle ricadute della decentralizzazione spaziale del lavoro nei contesti di vita delle persone e sugli intrecci tra sfera lavorativa e sfera familiare.  

La Call for Papers intende indagare le implicazioni degli sconfinamenti del lavoro da remoto, da un punto di vista spaziale, sociologico e giuridico, in una prospettiva diacronica che, oltre a mappare il panorama contemporaneo, provi a rileggere criticamente alcune configurazioni ibride del lavoro osservabili già nel passato. 

Il convegno si snoderà intorno a due percorsi che mirano a evidenziare, all’interno di un dialogo interdisciplinare, dimensioni e questioni che caratterizzano le ricadute del lavoro nella vita e negli spazi delle persone:


1. Spazi del lavoro a domicilio in prospettiva storica tra dimensione produttiva e riproduttiva 

Quali bisogni di tutela del lavoratore emergevano dal lavoro a domicilio? Quali strategie giuridiche sono state utilizzate nel configurare forme e modi del lavoro a domicilio? Quali istituti, pratiche, procedure hanno consentito di raggiungere lo scopo? Quale statuto giuridico, o cittadinanza nel lavoro, apparteneva a lavoratori/lavoratrici a domicilio? Quali erano gli spazi e le forme di aggregazione sociale in cui veniva svolto il lavoro femminile tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento? Quali casi studio mostravano la collettivizzazione o esternalizzazione di alcuni servizi domestici per la gestione di lavoro produttivo e riproduttivo femminile? Quali relazioni familiari e forme di cura si sperimentavano? Quale era il ruolo della famiglia e dei bambini nello svolgimento del lavoro a domicilio?  

2. Spazi del lavoro da remoto nella contemporaneità tra tutele e cura 

Quali sono le ricadute spaziali che stanno investendo, a livello micro, i luoghi “tradizionali” del lavoro (headquarters, uffici) e, a livello macro, lo spazio della città (fenomeni di dismissione e svuotamento di edifici o parti di essi)? Quali sono gli strumenti per prevenire o attenuare le conseguenze negative di questi fenomeni? Quali sono le nuove configurazioni spaziali degli ambienti dedicati allo svolgimento del lavoro da remoto: casa, coworking, biblioteche, impact hub, “spazi ibridi”…? Come i lavoratori e le lavoratrici ridefiniscono spazio-temporalmente i confini della cura? Come i bisogni e i desideri di cura dei lavoratori e delle lavoratrici entrano e interagiscono con l’organizzazione del lavoro da remoto? La disciplina collegata alla fissità del luogo di lavoro (distacco, trasferimenti e trasferte, diritti sindacali, sicurezza, controlli ispettivi ecc.) è invecchiata a causa del lavoro remotizzato; può dirsi superata? Queste norme possono essere riformulate e aggiornate o sono tutt’ora adeguate a proteggere la persona che lavora? Quali prospettive per gli spazi del lavoro remotizzato? Per i nomadi digitali?

 

Si chiede di inviare la propria proposta (abstract di 2.500 battute, spazi inclusi), bibliografia esclusa, e un CV sintetico (500 battute, spazi inclusi) alla mail: prinescapes@gmail.com entro il 29 marzo 202

Per maggiori informazioni, è possibile scaricare qui la Call for Papers.


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