Gli anni del regno di Berengario I (888-924) furono fra i più caotici e contrastati della storia del potere in Italia, ma anche fra i più densi di fraintendimenti. La medievistica degli ultimi decenni ha fatto emergere quel periodo come contenitore di alcune delle dinamiche più caratteristiche del panorama post-carolingio, ben leggibili con gli strumenti adeguati.
Sul finire del secolo IX grandi marche condizionavano gli equilibri del regno che vivevano anni di assetto instabile: due di queste – del Friuli e di Spoleto-Camerino – espressero candidati alla corona, rispettivamente Berengario e Guido, entrambi in grado di sfruttare le loro concorrenti corone italiche per puntare al titolo imperiale. Nell’affermazione delle loro famiglie, provenienti dal nord delle Alpi, ebbe qualche valore simbolico un imparentamento con la dinastia carolingia, ma il peso maggiore lo ebbe il carattere elettivo della carica: erano i rappresentanti della grande aristocrazia militare della penisola ad aggregarsi intorno ai loro candidati. Era inevitabile che gli schieramenti conferissero fisionomia territoriale alla distribuzione del potere, e Berengario controllò la parte più settentrionale del regno, con residenza prevalente proprio a Verona.
Dopo la lezione inaugurale – che si terrà al “Polo Zanotto” dell’Università di Verona – di Gian Maria Varanini, il maggiore studioso del medioevo non solo veronese, i lavori, dal pomeriggio di venerdì 25 (e fino a domenica 27), proseguiranno alla “Sala Congressi” di Garda (VR) con la relazione di François Bougard, che prosegue ad alti livelli la tradizione di storici transalpini che hanno analizzato i funzionamenti del regno italico. Il congresso, nell’occasione dell’undicesimo centenario della morte dell’imperatore, sopraggiunta a Verona il 7 aprile 924, approfondisce in modo tematico i diversi aspetti degli anni berengariani. È un periodo di svolta per l’Italia del Nord, con le grandi aziende agrarie rispondenti o non allo schema curtense, la fortificazione delle città, l’incastellamento delle campagne, gli spunti di signoria rurale, le reti aristocratiche, gli sviluppi degli enti religiosi, il funzionamento della giustizia, le redazioni documentarie e l’evolversi delle espressioni artistiche. Per tutti questi temi è data voce ai relatori a un tempo più esperti e più innovativi.
- Practical information: La partecipazione è aperta a tutti gli interessati. Chi vorrà iscriversi potrà farlo a partire dal pomeriggio del 25 ottobre presso la segreteria allestita al Centro Congressi di Garda (https://www.comune.garda.vr.it/it/point-of-interest/sala-congressi). Per le informazioni pratiche: Comune di Garda, Area Cultura, Manifestazioni e Turismo, Lungo Lago Regina Adelaide, 15 – 37016 Garda (VR), tel. +39 045 6208430; e-mail turismo@comune.garda.vr.it (ref. Laura Bressan.
- Organizing committee: Sergi (P), Bassetti, Cammarosano, Crivello, Stasolla, Stella, Storti, Varanini.
Further information can be found here.
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