(Source: ESI)
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Collana: Pubblicazioni del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cagliari - Serie II, vol. 26.
Interrogarsi sulla sanctitas legatorum, e specialmente sull’indipendenza giurisdizionale dei diplomatici durante l’età moderna, non significa solo far emergere contenuti e limiti a essa assegnati dai “costruttori” del diritto delle genti. Considerato che il riconoscimento della tutela dei moderni ambasciatori scaturiva dall’esigenza di garantire la libera comunicazione tra Stati, è opportuno allargare lo studio al diritto di legazione attivo e passivo per mettere in luce il fondamentale ruolo che esso ha svolto. Grazie al suo esercizio le organizzazioni politiche si scoprivano parte della communitas, riconoscendosi e legittimandosi reciprocamente. In più, la progressiva diffusione delle ambascerie permanenti, anche in forza della loro stabilizzazione e istituzionalizzazione, ha permesso al jus legationis di ottenere puntuali informazioni politiche utili alla ricerca di nuovi equilibri e di contribuire alla formazione di una parte notevole del patrimonio normativo comune. È per questo che le peculiari concezioni sulla communitas e sul suo ordinamento costituiscono l’irrinunciabile orizzonte di senso anche per chi si occupa delle prerogative diplomatiche.
ABOUT THE AUTHOR
Giuseppina De Giudici è professore associato di Storia del diritto medievale e moderno presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Cagliari. Tra i suoi lavori si segnalano: Il governo ecclesiastico nella Sardegna sabauda (1720-61), Napoli, 2007; Interessi e usure nella Sardegna di Carlo Emanuele III, Pisa, 2010; Le istituzioni prefettizie nella Sardegna dell’Ottocento. Le vie dell’accentramento giurisdizionale e amministrativo (1807-1861), Cagliari, 2012. Sul tema della condizione giuridica dei moderni ambasciatori e sui legati in età bassomedievale ha pubblicato i saggi: Sullo statuto dell’ambasciatore in età moderna: l’inviolabilità tra sacralità e indipendenza giurisdizionale, 2012; «Quando imbassiadores saen mandare». A proposito del cap. XXXV del primo libro degli Statuti sassaresi, 2018.
TABL OF CONTENTS
Prefazione
«Quel est ce droit des gens?». Il diritto di legazione nel suo orizzonte di senso
Capitolo I - Il diritto di legazione in età moderna
1. Una pietra miliare: Le droit des gens di Emer de Vattel
2. Per un droit des gens distante «dalle chimere e dagli equivoci»
3. Senza la civitas maxima. Il ruolo della diplomazia permanente
4. Il diritto di legazione e l’ordine orizzontale
5. La soggettività interstatale e la peculiare declinazione dell’uguaglianza
Capitolo II - La trattatistica de legato e la sanctitas legatorum
1. L’irruzione della moderna diplomazia
2. Incertezze linguistiche: dall’ambasciatore ai ministri pubblici
3. Tra diritto, politica e interessi letterari. L’eterogenea produzione de legato
4. Lo status giuridico dei ministri pubblici
5. Condizione giuridica dei ministri pubblici e funzione diplomatica, una storia da scrivere
Capitolo III - La sanctitas e l’indipendenza giurisdizionale
1. Gentili e la trattatistica tardo-cinquecentesca
2. Lo statuto minimo dell’ambasciatore e la «quasi extraterritorialità» groziana
3. Oltre la rappresentanza: Bynkershoek e l’ordine giuridico interstatale
4. La soluzione vatteliana tra rappresentanza e mutuo consenso
5. La misura delle immunità: le prerogative del sovrano all’estero
6. Il “fondamento” dell’indipendenza giurisdizionale
7. L’extraterritorialità groziana, una fictio dai molti usi
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