(Source: Storia del diritto medievale e moderno)
We learned of a conference on the theme “Le risorse naturali
come patrimonio collettivo dell’uamnità” by the Societa Tarquiniense d’Arte e
Storia.
Il proposito della II Riunione Scientifica della Società Tarquiniense
d’Arte Storia è quello di costituire un luogo di riflessione interdisciplinare
su un tema, quale quello dei Beni Comuni, che sta occupando le attenzioni
dell’intera comunità scientifica mondiale, secondo le fondazioni
epistemologiche proprie di ogni ambito disciplinare. Il punto di partenza
imprescindibile del Congresso sarà la Terra considerata non solamente come un
bene economico suscettibile di circolazione e appropriazione privata, ma
soprattutto come un patrimonio identitario, storico, artistico e culturale sul
quale riposano la storia e i valori di una determinata comunità. Tale
constatazione presuppone una antropologia completamente diversa rispetto a
quello che più caratterizza la cultura post-moderna, dominata dal mito
dell’individualismo e della proprietà privata assoluta e illimitata. Infatti,
la percezione dei beni naturali come beni comuni e collettivi significa
riconoscere che il rapporto tra l’uomo e l’ambiente non può essere esaurito
nelle logiche perverse dell’efficienza e dell’utilitarismo, altresì richiede
l’apertura alla logica relazionale della giustizia, della solidarietà e del
dono gratuito che una volta ricevuto viene trasmesso alle generazioni future.
La valorizzazione dell’ambiente come patrimonio culturale, sociale e identitario
ha incontrato negli ultimi anni l’interesse delle più diverse espressioni del
mondo accademico. In Italia, uno dei momenti più alti è stato raggiunto con la
introduzione della categoria giuridica dei Domini collettivi attraverso la
Legge n. 168 del 2017 che ha riconosciuto la rilevanza costituzionale della
proprietà collettiva come patrimonio originario di una comunità. A livello
internazionale, l’espressione più significativa di questa rinnovata visione
sulle risorse naturali è rappresentata dalla teoria dei Commons, definizione
assai ampia che identifica - senza voler qui dare definizioni limitative -
tutti quei beni che assumono una funzione essenziale alla vita e allo sviluppo
dell’uomo e della Comunità. Accanto al mondo “laico”, recentemente anche la
Chiesa ha mostrato un crescente interesse per i Beni Comuni che ha raggiunto il
suo acme sotto il pontificato di Papa Francesco con la Enciclica Laudato si del
24 maggio 2015 e ancor più recentemente con il Sinodo amazzonico ove è
possibile apprezzare una notevole apertura alle tematiche più attuali e
pressanti legate all’ambiente. Ecco pertanto la scommessa del presente convegno
che vuole favorire il dialogo tra Fede e Scienza sul futuro del pianeta e sul
modo di comprendere la relazione tra questi e l’uomo. Su questo sentiero
cronologico e tematico ideale la giornata di studi si apre alla riflessione di
Storici, Teologi, Giuristi, Economisti, Filosofi e Sociologi riuniti a
Tarquinia per discutere le seguenti questioni: 1. La dimensione
economico-giuridica dei beni comuni 2. La dimensione storico-culturale dei beni
comuni 3. La dimensione teologica dei beni comuni Al termine del convegno
verranno, inoltre, presentati gli Atti del I Congresso nazionale sui domini
collettivi celebrato presso la Società Tarquiniense d’Arte e Storia lo scorso 8
giugno 2019.
The full programme of the
conference can be found here
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